ABRUZZO - Le giravolte di una Regione allo sbando

Partiamo dalla fine, in questo link "9 maggio 2014 modifica legge 41/2012" troverete l'ultima modifica alla legge 41 del 2012.
La legge regionale 41 fu approvata nell'agosto del 2012, introdusse alcuni innovazioni importanti come la possibilità di trasferimento della salma, evitò però di occuparsi di un'aspetto delicato della materia cioè la figura dell'imprenditore funebre, la sua qualifica professionale, la necessità che ad operare nel settore siano imprese strutturate e qualificate opponendosi a macabri "commerci di morti".
L'allora associazione maggiormente rappresentativa in Abruzzo l'AIFAM aveva presentato un progetto di legge articolato che affrontava in maniera organica la materia.
Prevedeva la figura dell'artigiano funebre altamente qualificato che operava in un mercato libero adeguatamente regolamentato.  
La regione non ebbe il coraggio di portare avanti il progetto anche se in un primo momento i firmatari della legge avevano pubblicamente aderito al testo dell'AIFAM. Venne quindi approvato un testo annacquato stralciando tutta la parte sulla regolamentazione dell'attività funebre e sulla qualifica dell'artigiano funebre.
Dopo l'approvazione della legge la regione ha subito pressioni a cui ha risposto con interventi approssimativi e superficiali che hanno prodotto la seguente modifica  "3 dicembre 2013" un tentativo patetico per creare artificiose barriere all'entrata. 
Circa 10 giorni dopo l'assessore Masci constatando l'abnorme idiozia che conteneva il nuovo testo di legge lo fece modificare (modifica del 12/12/2013) annullando l'obbligo delle quattro assunzioni, rimase in vigore l'obbligo di avere in proprietà o leasing un mezzo idoneo al trasporto funebre. 
A questo punto un'altra parte della categoria ha incominciato a fare pressione per eliminare anche il requisito della proprietà del carro funebre considerandolo un ostacolo alla loro attività.
L'ANIFA ha chiarito ai propri associati che mai avrebbe chiesto di modificare questa norma, un carro in proprietà nei fatti non crea nessuna barriera all'entrata del mercato, vi sono infinite possibilità per rispettare la norma, è però un  segnale importante contro chi vuole solo speculare senza fare investimenti, senza alcuna volontà di creare una struttura attrezzata ad assolvere le esigenze delle famiglie dolenti.
Incredibilmente la Regione Abruzzo come una "puttana" cede anche a queste ultime avance e modifica di nuovo la legge 41/2012 togliento il requisito di avere in propietà almeno un mezzo.
Viene pericolosamente lanciato un incredibile messaggio a tutela di interessi marginali e speculativi a danno degli operatori virtuosi e soprattutto a danno dei cittadini più deboli, le famiglie dolenti.