Scandalo del caro estinto?

  
 
 
"Negli ultimi anni il clima è cambiato, le amministrazioni locali ricominciano ad invadere il campo e preparano il terreno per quelle organizzazioni (spa pubbliche e soprattutto centri finanziari privati) in grado di accaparrarsi concessioni e appalti pubblici a danno della libera iniziativa artigiana e a danno della collettività. 
Segnale inequivocabile è il giudizio del Consiglio di stato del 17 settembre 2012 su una controversia molto delicata circa l’ipotesi di conflitto d’interesse di un impresa di servizi ( tra cui anche Pompe Funebri) per la gestione della camera mortuaria di un Ospedale. 
Lo scandaloso giudizio oltre a dare ragione all’impresa in un passaggio recita: 

“ l’attività di onoranze funebri ( esercitabile in forza di autorizzazione ex art. 115 del T.U. 18 giugno 1931, n. 773 e di licenza ex art. 24 della legge 11 giugno 1971, n. 426: Cons. St., V, 30 novembre 2000, n. 6362 ) si sostanzia in quelle prestazioni volte ad apprestare le ultime onoranze alle salme ed è attività di natura squisitamente commerciale offerta ad una utenza indifferenziata, per cui il relativo esercizio va lasciato al mercato ( Cons. St., VI, 27 dicembre 2006, n. 7950 ), in un ambito contrassegnato dalla più ampia libertà di concorrenza;” 
Le famiglie dolenti con le loro debolezze e le loro necessità se ne vanno a farsi benedire."

Siamo a disposizione di tutte le amministrazioni pubbliche sane di questo paese per stipulare protocolli semplici e chiari che eviterebbero questa immonda porcheria.
 
L'ANIFA è l'unica realtà in grado di parlare ed agire in nome delle imprese funebri artigiane che sono, insieme alle famiglie dolenti, le vittime di questa realtà raccapricciante.