Il nostro consulente è stato una tra le persone più coinvolte nel dialogo con la regione, in particolare con l'ufficio legale, nell'iter della legge regionale abruzzese. Era riuscito a convincere i firmatari della legge ad introdurre nella normativa abruzzese il concetto di qualifica professionale, chiunque può accedere al mercato purchè sia adeguatamente formato in considerazione del delicato compito che deve adempiere.
Misteriosamente però i firmatari cambiarono idea anche perchè l'ufficio legale bocciò questa impostazione ritenendola lesiva della libera concorrenza. In quei frangenti arrivò anche la proposta di inserire un numero minimo di lavoratori con il chiaro intento di complicare la vita ai piccoli artigiani. Il nostro consulente si oppose ma anche le avvocatesse dell'ufficio legale si mostrarono inorridite dalla proposta elencando una serie di normative che venivano infrante prima fra tutte la costituzione italiana art.41 sulla libera iniziativa economica.
Come è possibile allora che adesso la regione Abruzzo cambi idea e ritenga opportuno che per legge l'imprenditore funebre deve assumere almeno quattro dipendenti, come è possibile che le avvocatesse non si vergognino più di avallare un obbrobrio normativo come questo? Quali pressioni hanno subito? quali interessi particolari hanno deciso di tutelare? non certo quelli dei cittadini dolenti altrimenti avrebbero accettato l'unica proposta che andava nella direzione della tutela del cittadino e non dei Raket e dei macabri conflitti d'interesse cioè quella di prevedere la qualifica professionale dell'imprenditore funebre, in modo che le famiglie dolenti liberamente possano scegliere tra professionisti certificati e non esser lasciate in balia di un mercato giungla.
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