L'habitat naturale delle imprese funebri artigiane è il libero mercato opportunamente regolamentato da normative capaci di neutralizzare le endogene ed esogene distorsioni del mercato stesso.
I RACKET e i cartelli d'imprese hanno origini diverse ma conseguenze identiche. I Racket sono promossi sopprattutto nelle regioni dove la criminalità è più invasiva, i cartelli d'impresa prosperano dove la politica e l'amministrazione pubblica è più corrotta (
image/data/ilfatto.pdf) il risultato però è il medesimo impedire agli artigiani funebri di svolgere la loro attività in condizioni di legalità, in un mercato concorrenziale legale e virtuoso.
Molte leggi regionali sul comparto con la scusa (patetica) di combattere il fenomeno del Racket (che riguarda essenzialmente l'ordine pubblico e la capacità dello Stato di governare il proprio territorio) introducono norme con l'unico scopo di impedire l'attività dell'artigiano funebre in modo da legalizzare i cartelli d'imprese.
Queste leggi regionali violano la costituzione italiana che tutela la libera iniziativa economica, violano la legge europea sulla libera concorrenza e violano la legge naturale del buon senso.
Per capire quali leggi nascondono le reali finalità basta vedere quelle che si occupano di garantire un limite minimo di forza lavoro, come se per legge si potesse determinare la forza lavoro, inoltre fissano limiti minimi e non aggangiano il limite al volume d'affari come logica vorrebbe.
Le federazioni che con convinzione appoggiano queste normative mai si sono preoccupate del problema della flessibilità del lavoro che è una delle cause principali di ostacolo all'assunzione dei lavoratori, interesse di queste federazioni è mantenere il mercato del lavoro rigido in modo che la rigidità combinata con la normativa regionale (che impone un numero minimo di lavoratori) impedisca a migliaia di artigiani funebri di rientrare nelle loro regole, illudendosi di azzerare la fetta più importante di concorrenza.
L'artigiano funebre è l'unico operatore a mettere al centro della sua attività le esigenze della "famiglia dolente" questi artigiani conoscono le famiglie, conoscono le loro possibilità economiche, conoscono i loro gusti, conoscono le loro sensibilità, vivono con loro i passaggi più impegnativi della vita, non sono degli sconosciuti pronti ad approfittare della situazione, sono professionisti a cui la famiglia da le chiavi di casa in modo da potersi dedicare in santa pace solo al saluto del proprio caro.
La legge italiana ancora non ratifica l'esistenza dell'impresa funebre artigiana, ancora non prevede norme a tutela dell'esistenza di questa importante figura imprenditoriale, importante per le famiglie dolenti e importante per garantire adeguati valori etici in un settore delicatissimo.
La materia è NAZIONALE, l'inutile proliferazione di leggi regionali crea solo confusione, allontanano la soluzione dei problemi e permette ai "soliti furbetti" di continuare a speculare su un settore che meriterebbe tutt'altra attenzione.