Giovedì 8 luglio ci riuniremo in assemblea, lo scorso anno in piena emergenza pandemica non è stato possibile ma l’ANIFA ha continuato a lavorare.
Il 6 luglio il TAR Campania si pronuncerà sul nostro ricorso contro il comune di Napoli, ci siamo opposti a delibere liberticide contrarie alla normativa vigente è importante capire quale posizione assumerà il Tribunale Amministrativo.
E’
in atto un tentativo a livello nazionale di sabotare lo sviluppo della
categoria in riferimento alla sua naturale evoluzione in Sale del Commiato e
Case Funerarie.
Lavoriamo
affinchè la legge nazionale ratifichi il ruolo strategico e distinto delle Sale
del Commiato e delle Case Funerarie nel senso che:
1)La
Sala del Commiato deve essere una struttura snella da poter insediare a certe condizioni
nel tessuto cittadino con il sostanziale ruolo di sostituire le abitazioni e le
camere mortuarie delle strutture sanitarie per l’osservazione della salma;
2)le
Case Funerarie strutture più complesse dove oltre alla osservazione della salma
è possibile effettuare operazioni sui cadaveri, strutture dotate di
attrezzature equiparabili alle sale autoptiche delle strutture sanitarie, dove
poter svolgere operazioni in alternativa alle strutture sanitarie quali i
prelievi biologici ed altro, fino alla realizzazione di investimenti in forni
crematori e cimiteri privati.
In
Parlamento l’ANIFA ha già fatto presente che il monopolio pubblico sui cimiteri
ormai non ha più senso, la legge nazionale dovrà prevedere la liberalizzazione
anche in quel campo.
In
Parlamento il testo di legge in discussione che prevede per l’impresa funebre l’assunzione
obbligatoria di almeno 4 lavoratori a tempo pieno e non meno di 10 lavoratori
per i centri servizio sempre a tempo pieno sta andando avanti, gli unici emendamenti in opposizione
a questa volontà sono stati presentati dall’ANIFA, le uniche iniziative di
opposizione a questo disegno sono state operate da noi.
Ambienti
vicini agli autori del disegno di legge e principali sponsor in un documento da
loro prodotto così affermano:
Agli stolti che credono di poter ignorare quello che sta succedendo, che osservano con sufficienza mista a indifferenza la lotta dell’ANIFA gli consigliamo di guardarsi intorno, cercare soluzioni lavorative alternative perché all’improvviso potrebbero trovarsi senza un mestiere o peggio fare gli schiavi sotto padrone e questo vale anche e soprattutto per i sedicenti “Big” della categoria.
Paolo Rullo
Segretario ANIFA