Democrazia in Appalto

Lanciano 22 settembre 2016

 

L’ANIFA da alcuni anni è impegnata in un’attività sindacale a tutela dell’antico mestiere dell’onoranza funebre artigiana, mestiere delicato e difficile strettamente collegato a dinamiche sociali e culturali del nostro paese.

Il destino dell’artigiano funebre è intimamente legato alle esigenze delle “famiglie dolenti”, una società come la nostra ricca di tradizioni, ricca di umanità e di cultura ha sempre vissuto l’esperienza del lutto e dell’ultimo saluto ai propri cari in modo speciale. Le infinite e articolate tradizioni presenti nel nostro territorio hanno dato vita ad una complessa e articolata cultura del lutto, l’ultimo saluto è visto come un evento prezioso da vivere secondo determinate modalità, pregne di spiritualità religiose e laiche.

Nella società moderna sempre più complessa e nevrotica per poter adempiere alle proprie esigenze in occasione del lutto è sempre più necessaria e indispensabile la figura dell’artigiano funebre.

Il  compito fondamentale dell’artigiano funebre è permettere alla famiglia dolente  di mantenere ed animare le proprie tradizioni culturali religiose, permettergli di piangere e dare l’ultimo saluto al proprio caro in un contesto idoneo.

Le amministrazioni comunali, complice in parte la crisi economica ma a nostro avviso complice una irresponsabile e inaccettabile miopia politica, sempre più spesso spingono le famiglie dolenti nelle braccia di un mercato monopolistico pubblico-privato.

Ci riferiamo ai racket del caro estinto che periodicamente leggiamo nelle cronache giudiziarie, l’effetto dei racket è la distorsione della libera concorrenza, persino l’Autorità Anticorruzione è intervenuta in tal senso suggerendo alle amministrazioni pubbliche maggior accortezza.

Ci riferiamo ai molteplici esempi di gestione dei cimiteri data in appalto a privati, con la conseguenza di eliminare il libero mercato nei servizi cimiteriali, viene creato non si sa con quale vantaggio per la collettività un monipolio privato con l’unica conseguenza dell’aumento incontrollato delle tariffe.

Molti amministratori locali giustificano queste operazioni affermando che il Comune non sopporterà costi nella gestione dei Cimiteri, sarà il privato ad occuparsi di tutto a sue spese, ma nella realtà tutti sanno che il costo ricadrà cinicamente sulle  “famiglie dolenti” che oltre al lutto dovranno sopportare anche i costi di gestione dei cimiteri.

In Abruzzo un caso eclatante fu l’appalto per la gestione dei cimiteri di Pescara, le tariffe aumentarono senza che la politica locale potesse intervenire, il Project Financing diede mano libera alla società vincitrice che giustamente scaricò sui cittadini dolenti i costi dell’appalto.

In questi giorni apprendiamo la notizia che all’Aquila possa realizzarsi un Project financing per la costruzione di nuovi loculi e la gestione di ben 19 cimiteri.

Noi proviamo orrore al solo pensiero, non capiamo quale sia la difficoltà per un’amministrazione pubblica di far funzionare l’attività di vendita loculi, una delle attività più sicure, una delle pochissime attività in cui il rischio d’impresa sfiora lo zero.

I servizi cimiteriali non sono materia da poter includere in un appalto pubblico, i servizi cimiteriali rientrano nell’attività funebre e devono essere lasciati al libero mercato concorrenziale, la famiglia dolente può liberamente scegliersi l’impresa funebre di fiducia per realizzare i servizi cimiteriali a lei necessari con l’evidente vantaggio di poter contrattare i prezzi.

L’Amministrazione pubblica deve farsi carico della costruzione dei cimiteri e della loro custodia, attività economicamente remunerativa senza alcun rischio d’impresa, per i servizi cimiteriali può tranquillamente collaborare con le imprese presenti sul territorio che devono essere in grado di fornire  i servizi cimiteriali necessari alle famiglie dolenti, in regime di libero mercato.

Delegare continuamente al monopolio privato responsabilità pubbliche comporta un arretramento della democrazia, una sostanziale assenza ingiustificata dello Stato.

L’ANIFA è a disposizione per dare il proprio contributo nella costruzione di una nuova visione nella gestione dei cimiteri, dove il Pubblico e la cittadinanza dolente hanno tutto da guadagnare.

Ci auguriamo che anche l’opinione pubblica e i mezzi di informazione abbiano la percezione dell’importanza di queste problematiche, delle loro ricadute sociali e culturali, ci auguriamo di non rimanere soli nella richiesta di una politica amministrativa più intraprendente e meno arrendevole ad interessi di parte, che metta l’interesse del cittadino al primo punto della sua agenda.

 

Paolo Rullo

Segretario ANIFA