Lanciano 23 gennaio 2016
Spett.le ditte artigiane
Cosa ha combinato l’ANIFA nel 2015? possiamo dire che ne ha combinate tante con coraggio e determinazione.
Sul nostro sito (www.anifa-artigiani.it) abbiamo pubblicato periodicamente articoli di varia natura che hanno trattato le questioni della categoria con un approccio rinnovato e in alcuni casi rivoluzionario.
Abbiamo parlato della figura professionale dell’imprenditore funebre artigiano, figura umiliata dalle diverse leggi regionali che non ne hanno riconosciuto ne l’esistenza ne la strategica importanza.
Abbiamo parlato del progetto di riforma del comparto in discussione in Senato, su questo argomento abbiamo dedicato alcuni articoli dove argomentiamo le nostre critiche e formuliamo le nostre proposte.
L’ANIFA sarà convocata dalla XII Commissione Igiene e Sanità del Senato della Repubblica per dare il proprio contributo e permettere ai membri della commissione di avere un quadro del settore più corrispondente alla realtà.
Non possiamo millantare alcun particolare potere di persuasione però come fu detto in occasione della costituzione dell’Associazione mai più altri soggetti potranno parlare al posto nostro, in tutte le occasioni dove si parla e si decide dell’onoranza funebre italiana noi saremo presenti e aiuteremo i commensali ad affrontare la realtà delle cose.
Abbiamo parlato della figura giuridica della “famiglia dolente” l’unica fattispecie che può legittimare l’introduzione della qualifica professionale artigiana, infatti la normativa europea ratificata dall’Italia prevede esplicitamente la possibilità di derogare alla norma generale in caso di esigenze di interesse generale.
Questo è un punto fondamentale per il futuro dell’Onoranza Funebre Italiana, se il legislatore non riconosce la figura giuridica della “famiglia dolente” e di conseguenza non riconosce la figura professionale ad essa collegata, il destino del comparto funebre sarà quello che già oggi in alcune regioni vediamo, sistematica deriva nel “commercio di morti”, industrializzazione del servizio e inevitabile estinzione dell’onoranza funebre e dei suoi servizi.
Ci siamo occupati delle problematiche relativi alla gestione del personale, abbiamo denunciato l’irresponsabile comportamento di parte della categoria che ha legittimato e favorito alcune distorsioni con effetti devastanti sul mercato dell’onoranza funebre. La nascita negli ultimi decenni di fantomatici centri servizi e cooperative funebri per la somministrazione di manodopera ha alterato le dinamiche della concorrenza favorendo l’entrata di soggetti che nulla hanno a che vedere con l’onoranza funebre, favorendo il drammatico crollo della qualità professionale, favorendo una concorrenza dei prezzi al ribasso tipico fenomeno dei settori puramente commerciali, mentre nell’ambito artigianale la qualità del servizio ha e deve avere un’importanza tale da dominare quella sul prezzo.
L’ANIFA in tutte le sedi ribadisce con autorevole consapevolezza la natura artigiana del mestiere, ratificata dalla realtà e da sconfinata ed univoca giurisprudenza.
In tal senso si è deciso di fare un ricorso al TAR Abruzzo per denunciare l’incostituzionalità della normativa regionale, l’obiettivo è colpirne una per attaccarle tutte. Le leggi regionali hanno contribuito a creare la confusione odierna, non hanno affrontato con coraggio e senso della realtà i problemi del comparto funebre, a parte alcune eccezioni come la semplificazione burocratica utile alle Case Funerarie.
E’ necessario chiarire che qualsiasi legge regionale che introduca un qualsivoglia meccanismo autorizzativo all’esercizio dell’attività funebre non potrà mai entrare in vigore prima dell’approvazione di una legge nazionale che crei le condizioni giuridiche compatibili con la normativa europea.
Nel corso del 2015 abbiamo avuto modo di interloquire con un’altra associazione l’EFI, si è avviato un leale dialogo che ha già dato alcuni frutti, la realtà associativa delle due compagini è diversa ma gli obiettivi fondamentali sono gli stessi, non mancherà quindi occasione per unire le forze.
Un terreno amico sicuramente sarà la battaglia sui servizi cimiteriali, le famiglie dolenti hanno il diritto di scegliersi il miglior artigiano funebre al miglior prezzo per eseguire i servizi cimiteriali che riguardano i propri cari, le famiglie dolenti non devono essere lasciate in balia del mercato monopolistico frutto di inutili appalti, con il risultato di avere servizi scadenti a prezzi ingiustificatamente esorbitanti.
Il lavoro da fare è ancora tanto, la montagna da scalare sembra invalicabile, ma crediamo nell’Onoranza Funebre Italiana Artigiana, nel suo ruolo sociale, crediamo nella necessità delle famiglie dolenti di essere servite da soggetti artigianalmente professionali, gli unici in grado di garantire un servizio dignitoso, etico a prezzi calmierati da una concorrenza legale e leale.
Chi condivide le nostre idee è invitato a dare una mano sia attraverso l’attività sul territorio sia attraverso il versamento della quota associativa che anche quest’anno è di €200,00.
La quota può essere versata con bollettino di C/C n.36605996 o con bonifico bancario alle seguenti coordinate:
BANCA POPOLARE DELL’EMILIA ROMAGNA Filiale di Fossacesia
IT51W0538777680000000428610
Il Presidente