Lanciano 16 dicembre 2015
Partiamo dalla fine, i vertici delle due associazioni si gustano un ottimo pranzo gentilmente preparato dal ristorante della struttura Terracielo del Sig. Gianni Gibellini, presidente EFI.
Rasserenati dall’ottimo pranzo e soprattutto da un gradevole e gentile Lambrusco le due associazioni hanno sancito un patto di amicizia che si fonda innanzitutto su un reciproco rispetto umano dei vertici, al di là delle posizioni sindacali.
In ogni caso le posizioni sindacali non sono distanti, convergono nei punti fondamentali, certamente le realtà associative rappresentate hanno delle differenze che condizionano le scelte delle priorità, ma la visione dell’Onoranza Funebre Italiana e la strada che bisogna percorrere è condivisa pienamente dalle associazioni.
La mattina del 4 dicembre il Sig. Gianni Gibellini ha ricevuto nella sua struttura Terracielo il Presidente dell’ANIFA Roberto D’Intino, il segretario Paolo Rullo e il vice presidente Giuseppe Rullo.
Dopo aver visitato la bella struttura, funzionale, arredata con gusto e semplicità, è iniziata la riunione.
Il Gibellini ribadisce che è urgente l’approvazione di una legge nazionale di riordino del comparto funebre, il progetto Vaccari n.1611 in discussione in Senato affronta delle questioni che l’EFI considera fondamentali, questo non vuo dire però che il progetto risolva tutti i problemi del comparto.
L’ANIFA concorda sulla necessità di una legge nazionale, soprattutto considerando la confusione creata dalle varie leggi regionali.
Però l’ANIFA ritiene indispensabile che la normativa nazionale ratifichi la natura artigiana del mestiere, recepisca la realtà particolare delle famiglie dolenti, prenda atto che il mercato attuale presenta numerose distorsioni e adotti consequenziali correttivi.
Proprio mentre si parlava di questi argomenti il Sig. Gibellini è stato raggiunto al telefono da suoi collaboratori per risolvere alcune problematiche circa la composizione di una salma, bisognava decidere se fare la barba completa o lasciare il pizzetto.
A chi è estraneo a questo mestiere, come un piccaciolli qualsiasi, sembrerà una situazione singolare invece viene rappresentata l’attività nella sua specialità, nella sua artigianale specialità.
Anche in una struttura così complessa come la Terracielo le famiglie vogliono ed ottengono un rapporto diretto con l’artigiano funebre. Questo rapporto diretto tra l’imprenditore e le famiglie dolenti è il vero capitale dell’impresa funebre artigiana.
La Casa Funeraria è una struttura di importanza strategica perché permette all’artigiano funebre di soddisfare con ancora più puntualità e professionalità le esigenze delle famiglie dolenti, rendendo ancora più solido il suo avviamento.
In un mercato dell’onoranza funebre che investe in strutture come le case funerarie o le sale del commiato la quota di mercato del “commercio di morti” verrebbe certamente ridimensionata, con evidenti ricadute sulla legalità del settore e sulla qualità dei servizi offerti, per non parlare delle significative ricadute sulla lotta all’elusione ed evasione fiscale e contributiva.
Ad oggi però manca una normativa nazionale e una normativa sul conflitto d'interesse idonea a tutelare chi investe in strutture vere, ad oggi i "commercianti di morti" hanno più tutele.
Dal colloquio è emerso che sebbene le associazioni si muovano su posizioni differenti, la visione del settore e delle sue criticità è la medesima.
Un aspetto sul quale le associazioni hanno trovato piena sintonia è il giudizio sulla qualità dell’attività sindacale degli ultimi 15/20 anni. Entrambe la ritengono totalmente deficitaria, entrambe hanno l’obiettivo di sanarla e affrancarla da interessi deleteri per la categoria.
Sempre dal colloquio è emerso che nessuna delle due associazioni è in grado di spiegarsi come sia possibile che molti produttori del settore generosamente sponsorizzino eventi organizzati da altra associazione in giro per l’Italia, nonostante le cronache locali percepite sia dall’EFI che dall’ANIFA raccontino di scarsa partecipazione, in alcuni casi di imbarazzante partecipazione agli eventi stessi.
E’ curioso che imprenditori scaltri e arguti possano apparentemente adottare comportamenti economicamente illogici.
L’ANIFA e L’EFI si impegnano a soddisfare queste loro curiosità nella convinzione che c’è sempre qualcosa da imparare sia nel bene che nel male.
Concludendo la notizia più importante è che l’ANIFA e l’EFI possono dialogare, continueranno a dialogare nel comune obiettivo di dare al comparto funebre una voce credibile e autorevole.
Paolo Rullo
Segretario ANIFA