Una storia abruzzese

Lanciano 30 Maggio 2015

 

Che il comparto funebre sia vittima di una rappresentanza sindacale inadeguate abbiamo avuto modo di sottolinearlo più volte. Questa inadeguatezza si manifesta in varie modalità una delle quali, la più dannosa, è una sistematica disinformazione dell'opinione pubblica e soprattutto una sistematica disinformazione delle Istituzioni.

L'ANIFA con i mezzi a sua disposizione è impegnata a produrre una controinformazione costante per poter finalmente arrestare la marea di sciocchezze che circolano riguardo il comparto funebre.

In una di queste attività di controinformazione ci siamo imbattuti in un consigliere regionale abruzzese di nome D'Ignazio, abbiamo avuto l'opportunità di spiegare alcuni aspetti di questo mestiere artigiano e abbiamo esternato la nostra volontà di integrare la legge 41/2012 abruzzese in alcuni punti, per migliorarla e sanare alcune illogicità in essa presenti.

Il consigliere D'Ignazio si è mostrato interessato alla problematica da noi posta e ci ha assicurato che avrebbe approfondito la materia. Effettivamente dopo un certo periodo siamo stati contattati da un collaboratore del D'Ignazio il quale si è messo a disposizione per elaborare un testo di modifica della normativa.

 

Alla fine abbiamo concordato le seguenti modifiche:

 Modifiche alla L.R. 12 Agosto 2012 n. 41: Disciplina in materia funeraria e di polizia mortuaria

 Art. 1

(modifica all’art.35 della L.R. n.41 /2012)

1. Al comma 1, dell’art.35, della L.R. 41/2012 si aggiunge la lettera f ”sollevare i dolenti dalle incombenze relative al decesso del congiunto”.

2. La lettera c, del comma 3, dell’art.35, della L.R. 42/2012 è sostituita dalla seguente - ” Presenza di un Direttore di impresa funebre in possesso di sufficienti conoscenze di gestione dell’impresa, del personale, dei rapporti con il pubblico, dei rapporti con la pubblica amministrazione e dello svolgimento dei servizi funebri.

3. Il comma 4, dell’Art.35, della L.R. 41/2012 è sostituito dal seguente – “Al fine del mantenimento del requisito di cui alla lettera c del comma 3 del presente articolo, i Direttori d’impresa devono garantire conoscenze maturate con documentata esperienza specifica , almeno quinquennale e/o attraverso specifico corso di qualificazione, della durata non inferiore alle 600 h, svolto presso enti accreditati e/o presso l’associazione di categoria nel rispetto dei criteri di cui alla legge 845/78 e alla L.R. 111/95. Al fine del mantenimento del requisito di cui al punto 3) della lettera b) del comma 3, il personale qualificato con compiti di tanatoprassie e tanatocosmesi deve essere in possesso di sufficienti conoscenze teorico-pratiche attinenti alle specifiche mansioni maturate o con documentata esperienza specifica almeno biennale e/o attraverso specifico corso di qualificazione della durata non inferiore alle 400 h svolto enti accreditati e/o presso l’associazione di categoria nel rispetto dei criteri di cui alla legge 845/78 e alla L.R. 111/95.I direttori e il personale qualificato devono, ogni cinque anni, adeguare la propria formazione con corsi di aggiornamento della durata di almeno 20 ore. Il programma del corso di qualificazione sarà stabilito con atto della Giunta Regionale da adottarsi entro novanta dalla pubblicazione della presente legge sul bollettino ufficiale della Regione Abruzzo”.

 

 Senza entrare nel dettaglio possiamo dire che in Abruzzo verrebbe ratificata la natura artigiana dell'attività funebre, verrebbe ufficialmente considerato cuore dell'attività le esigenze della "famiglia dolente" e verrebbe istituita la qualifica di imprenditore artigiano da conseguirsi o con esperienza diretta presso altri artigiani oppure attraverso la frequentazione di un corso molto articolato.

Nel momento in cui questo testo è stato discusso nella commissione consiliare competente un'altro consigliere ha presentato una proposta di modifica del testo del comma 3 lettera b numero 1 dell'art.35 inserendo il termine"disponibilità" al posto della frase "disponibilità continuativa e funzionale".

La commissione a maggioranza ha approvato la modifica.

Apriti cielo! incomincia la farsa abruzzese, le associazioni Federcofit e Feniof si stracciano le vesti davanti al Consiglio Regionale Abruzzese lamentando l’indegna liberalizzazione del comparto a vantaggio degli operatori funebri abusivi, rendendo vani investimenti di migliaia di euro.

Il Movimento 5 stelle, Forza Italia subito intervengono a difesa dei poveri imprenditori funebri in agitazione garantendo che i diritti della loro lobby saranno difesi strenuamente in Consiglio Regionale.

 

 A questo punto deve intervenire l’ANIFA per arrestare la valanga di menzogne e ristabilire la verità:

 

  La completa liberalizzazione del servizio di trasporto funebre risale al 2010 quando l’Italia con D.LGS. 26 marzo 2010 n.29 ha recepito la Direttiva Comunitaria 2006/123/CE meglio conosciuta come Direttiva Bolkestein.

E’ necessario precisare che l’art. 117 della Costituzione Italiana afferma che la potestà legislativa è esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto della Costituzione, nonché dei vincoli derivanti dall'ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali.

 

E’ chiaro anche ad un bambino che ha appena superato l’esame di quinta elementare che ai fini pratici scrivere nella normativa regionale “Disponibilità continuativa e funzionale di un carro funebre” oppure “Disponibilità di un carro funebre” non ha alcun effetto.

L’Imprenditore deve garantire che il servizio di trasporto funebre venga effettuato ai sensi della legge 285/90, le scelte imprenditoriali relative alla dotazione di attrezzature sono totalmente di competenza dell’artigiano.

 

 La legge 41/2012 all’art.16 ha introdotto un concetto molto importante, viene concessa alla famiglia dolente la possibilità di spostare la salma del proprio caro durante il periodo di osservazione.

Questa apparente insignificante disposizione introduce il futuro dell’onoranza funebre perché concede agli imprenditori la possibilità di investire in strutture dove poter offrire servizi sempre più puntuali alle famiglie. Le sale del commiato e le Case Funerarie sono il futuro dell’Onoranza Funebre, l’imprenditore avveduto che crede nel proprio lavoro investe in questa direzione non certo nell’acquisto di carri carnevaleschi.

 E’ cristallino che la protesta inscenata in questi giorni è obsoleta, rivolta al passato, a tutela di un modo di fare impresa funebre ormai superato dalla realtà e dalle normative.

 

 Invitiamo il Consiglio Regionale a guardare avanti senza paura, il futuro è alle porte, apriamole!