Assemblea Generale ANIFA
Giovedì 8 maggio si è svolta a Lanciano l'Assemblea Generale ANIFA, oltre a dover assolvere ad impegni istituzionali è stata l'occasione per riunirsi, per dialogare e per socializzare durante una gradevole cena.
In questo primo anno di attività l'Associazione, nonostante modesti mezzi a disposizione e nonostante una articolata opposizione sia interna che esterna al proprio mondo, ha fatto sentire la propria voce.
L'onoranza funebre intesa come produzione artigiana di servizi alle famiglie in cui il cuore dell'attività è sollevare la famiglia dolente da tutte le incombenze relative al lutto, innescando un circolo virtuoso con profonde ricadute sociali, è un mestiere da promuovere e tutelare.
L'ANIFA in tutte le sedi opportune denuncia questa vergognosa deriva in cui l'onoranza funebre è stata volutamente messa, denuncia il degrado di una politica incapace di tutelare il cittadino da interessi egoistici e malavitosi.
Regolamentare il comparto con stupide leggi regionali l'una diversa dall'altra è l'ennesima dimostrazione di come questo importante settore economico sia abbandonato a se stesso.
L'ANIFA pretende che l'Onoranza Funebre Artigiana sia normata da una legge quadro dell'artigianato che ne determini le caratteristiche e le qualifiche, caratteristiche e qualifiche che devono essere garantite su tutto il territorio nazionale.
L'Assemblea ha sancito definitivamente la collaborazione dell'ANIFA con CASARTIGIANI, il Dott. Paolo Melfa responsabile nazionale Casartigiani ha partecipato all'Assemblea e ha dato un contributo generoso ed importante alla discussione, ribadendo che gli obiettivi messi sul tavolo sono obiettivi condivisi e condivisibili, l'ANIFA mette a disposizione la conoscenza specifica del settore ma Casartigiani mette a disposizione tutta la sua forza di Associazione Nazione dell'Artigianato.
Il dott. Melfa non ha nascosto che gli interessi in gioco sono complessi e non sarà facile modificare l'inerzzia del settore ma questo non deve scoraggiare, la battaglia anche se lunga va fatta, perchè è una battaglia giusta nell'interesse certamente degli artigiani funebri ma anche nell'interesse della collettività.