Che
la normativa regionale campana in tema di onoranze funebri ed i relativi
regolamenti attuativi siano contrari alla normativa europea e nazionale ne sono
a conoscenza anche le pietre.
Tenere
in piedi una normativa nonostante violi principi fondamentali del diritto
europeo ed italiano è una scelta politica molto grave ed irresponsabile.
La
normativa in questione è stata introdotta nel lontano 2013 ma per diversi anni
non è stata applicata. Come ANIFA ce ne occupammo perché ci accorgemmo delle
assurdità in essa contenute e immaginavamo le distorsioni del mercato nel caso
fosse applicata alla lettera. A suo tempo ci sembrò molto strano che le imprese
campane non fossero preoccupate.
Nel
2016 venimmo contattati da un certo Giuseppe Carbone che stava cercando di
capire cosa e come fare per modificare la normativa, era pienamente consapevole
che le associazioni di categoria operanti sul territorio campano erano tutte
compromesse e pertanto inutili.
Tutto
è partito da un pranzo, è bastato un solo incontro per avviare una storia di
impegno sindacale e di amicizia.
In
questa occasione non è importante ricordare cosa si è fatto, l’unica cosa che
importante sapere è che su iniziativa di Pino l’ANIFA fece un ricorso al TAR
nel quale si denunciavano le criticità costituzionali della norma campana, il
ricorso fu firmato solo dall’ANIFA perché a quel tempo la SIFA ancora non era
nata. Il TAR Campania non è entrato nel
merito della questione ma ha rigettato il ricorso per vizi formali ovvero non
ha riconosciuto la legittimità dell’ANIFA di opporsi a tale legge.
Nelle
settimane scorse abbiamo invece appreso che il ricorso al TAR Campania di SIFA,
ANIFA e CLAAI, firmato da più di 70 imprese funebri campane è stato accolto in
tempi brevissimi, dando ragione ai ricorrenti su tutta la linea.
Non
è questa l’occasione per valutare l’importanza della sentenza e le conseguenze
che può provocare all’impianto della normativa regionale, in questa occasione è
necessario, è fondamentale capire l’importanza di presentare un ricorso e farlo
firmare a più di 70 imprese funebri, la Campania oggi ha una rappresentanza
sindacale di categoria autorevole e tanto forte da essere anche il motore
principale per una futura normativa nazionale. Da un pranzo con quattro persone
in pochi anni siamo finiti a firmare ricorsi al TAR con più di 70 imprese, la
vittoria al TAR è un punto di partenza per una storia che deve essere ancora
scritta. Il giorno dopo la sentenza Pino Carbone era già al lavoro per
continuare la battaglia di legalità nella regione Campania, battaglia che l’ANIFA con lui e la SIFA vuole portare anche a livello nazionale, la guerra è
possibile vincerla solo a Roma.
Personalmente
sono orgoglioso di poter supportare il prezioso lavoro di Pino che dal
sottoscritto e dall’ANIFA avrà sempre amicizia e vicinanza, per quanto ci
riguarda non sarà mai solo.
Grazie
Pino!
Paolo
Rullo
Segretario
ANIFA