Nel
giugno del 2021 pubblicammo un articolo con questo titolo “Le Procure aprono,
il Parlamento richiude” nel quale denunciavamo che il progetto di legge in
discussione in Parlamento sulla disciplina delle attività funebri aveva quale
scopo principale azzerare la struttura artigianale del mestiere per favorire
l’industrializzazione dello stesso. Utilizzammo
quel titolo perché negli anni le inchieste giudiziarie sul “racket del caro
estinto” avevano liberato interi territori dal criminale monopolio di pochi a
danno di tutti. Denunciavamo il fatto che mentre l’operato delle procure
eliminavano le distorsioni criminali del mercato favorendo la libera e legale
concorrenza il Parlamento mandava avanti una proposta di legge che ambiva
all’esatto contrario ovvero eliminare la numerosità delle imprese a vantaggio
di pochi soggetti. Oggi
siamo costretti a ritornare sugli stessi argomenti e sulle stesse denunce
perché in Parlamento con un sostanziale copia incolla è stata ripresentata la
stessa proposta di legge. In
questi giorni è passata una legge che vieta la carne sintetica le cronache
giornalistiche parlano di un acceso scontro tra Prandini Presidente Coldiretti
e alcuni parlamentari, si è arrivati quasi alle mani. Il Presidente della
Coldiretti era molto allarmato perché l’iter della legge è stato molto tortuoso
e fino all’ultimo si è rischiato che saltasse tutto. Così
come il diavolo si traveste da angelo di luce per ingannare l’uomo così certi
poteri usano argomenti etici per ingannare i cittadini, nel caso della carne
sintetica si parla di salvezza del pianeta, di risparmio di risorse ma alla
fine il vero obiettivo è il monopolio nella produzione di cibo riservata a
pochi e la sostanziale industrializzazione del processo con l’azzeramento di un
comparto importante e strategico per il nostro paese. Anche
nel settore funebre da anni cercano di mascherare un tentativo criminogeno di
azzerare una categoria professionale con l’inganno della salute pubblica e
della tutela e prevenzione, il Diavolo è monotono ma i parlamentari appaiono
incapaci di stanarlo. Per
adesso la Coldiretti può tirare un sospiro di sollievo ma il nervosismo del Presidente
Prandini è dovuto anche alla consapevolezza che è stata vinta una battaglia ma
la guerra è tutt’altro che vinta, se non cambiano equilibri politici
internazionali il Parlamento italiano dovrà cedere come sempre ha fatto. La
nostra guerra sarebbe molto più facile da vincere ma a differenza del settore
alimentare il nostro è un settore totalmente desindacalizzato con l’aggravante
di avere dei franchi tiratori all’interno. Sappiamo
che avvoltoi sempre più impazienti aspettano la leggina che gli permetterà di
entrare nel mercato perché fino ad oggi questi grandi capitali nulla hanno
potuto contro il piccolo artigiano funebre, le famiglie italiane finchè
potranno preferiranno sempre l’artigiano funebre di fiducia all’impersonale e
squallido call center del centro commerciale della morte. Il
fatto che ci siano parlamentari sia di maggioranza che di opposizione disposti
a sostenere interessi monopolistici contrari al buon senso e all’interesse
generale non ci sorprende più, quello che ci preoccupa è non essere all’altezza
per spiegare quanto miserabile e meschino sia diventato il loro mestiere. L’ANIFA,
la SIFA Campania e il CLAAI rappresentano una discontinuità con il passato, la
desindacalizzazione e i franchi tiratori oggi hanno un nemico sempre più
fastidioso, sappiamo con certezza che in alcuni ambienti stavano già brindando ma
ride bene chi ride ultimo. Paolo
Rullo Segretario
ANIFA
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