Nel
marzo del 2022 contattammo il servizio Prevenzione Sanitaria della regione
Abruzzo per segnalare alcune criticità e proporre le nostre soluzioni; una era collegata
all’obbligo di prelievi biologici a seguito di cremazione, in particolare
segnalammo la questione che avendo deciso di eseguire tali prelievi solo nelle
sale autoptiche degli ospedali ed essendo tali sale idonee solo in alcuni
ospedali della regione nasceva il problema dello spostamento in alcuni casi
superiore a 150 km delle salme. Invitammo l’ufficio a prendere in
considerazione soluzioni adottate da altre regioni che non prevedevano lo
spostamento delle salme ma l’effettuazione del prelievo nel luogo di decesso. Il
13 aprile 2022 avemmo un incontro con il Dott. Franco Caracciolo responsabile
del Servizio Prevenzione Sanitaria della Regione Abruzzo, il dirigente prese
l’impegno a valutare le nostre segnalazioni. Il
2 novembre 2022 scrivemmo una e-mail al dott. Caracciolo per sapere se vi fossero
novità relative alla questione prelievi, ci fu risposto: “…stiamo
lavorando alla costituzione di un gruppo di lavoro tecnico e ristretto per
assicurare il superamento delle difficoltà da Voi segnalate. Non posso aggiungere altro per il momento.” Il
12 Dicembre 2022 avemmo un incontro presso la regione con l’Assessore alla
Sanità Nicoletta Verì, spiegammo anche a lei la problematica, ne condivise la
rilevanza e ci invitò a scrivere una ulteriore email all’ufficio Prevenzione
Sanitaria e nell’occasione dovevamo informare anche dell’incontro avuto con
lei, scrivemmo quanto segue: “A
seguito dell’incontro tenutosi questa mattina con l’Assessore Nicoletta Verì e
su suo invito inviamo ulteriore sollecito a prendere in esame la problematica
da noi segnalata relativa ai prelievi biologici in caso di cremazione.
Ribadiamo che da nostra ricerca non tutte le regioni italiane effettuano tali
pratiche in alcuni casi all’interno della stessa regione in alcuni territori
vengono effettuati ed in altri no ma comunque in nessun caso avviene quello che
accade in Abruzzo ovvero il turismo mortuario di salme che viaggiano a cassa
aperta con distanze che possono superare persino i 50 km. I costi e lo
stravolgimento del rito funebre sono totalmente a carico delle famiglie
dolenti. Una
soluzione praticabile e concreta potrebbe essere quella adottata dalla Regione
Campania (alleghiamo determina) nella quale vengono previsti modalità di
prelievo che non necessitano lo spostamento della salma ed effettuati
contestualmente con la visita necroscopica. Invitiamo
pertanto a prendere molto seriamente la questione e a trovare una soluzione nel
più breve tempo possibile.” Il
dott. Caracciolo rispose: “siamo seriamente intenzionati a risolvere la questione nel pieno
rispetto delle norme di riferimento nazionale. Malauguratamente siamo stati
“dirottati” (con le nostre esigue forze organizzative che leggono per
conoscenza) su alcuni adempimenti in tema di polizia mortuaria, rispetto ai
quali è stato imposto un termine perentorio al 31 dicembre di quest’anno. Nessuna sottovalutazione, quindi, delle Vostre istanze e tantomeno
mancanza di serietà da parte del sottoscritto e del Servizio nel suo insieme. In questo caso devo invocare la scriminante per cui “ad impossibilia
nemo tenetur”. Sono comunque fiducioso sulla possibilità di completare l’adempimento
entro le prime settimane del 2023.” Il
4 marzo 2023 provammo un ulteriore sollecito, ci fu risposto con una
supercazzola alla maniera del conte Mascetti di “Amici Miei” di Monicelli: “Stiamo
lavorando in seno al Gruppo tecnico di lavoro istituito ed aggiornato con
determinazioni dirigenziali dello scrivente. La prossima riunione, integrata dalla partecipazione dei Direttori
SI/ESP regionali, è programmata per le ore 11 di venerdì 9 marzo p.v. Le tempistiche non sono al momento dettagliabili, in quanto il
coordinamento del Gruppo tecnico non può fissare una dead-line per la
conclusione di lavori che richiedono il contributo di professionalità diverse,
caratterizzate da competenze e sensibilità molto articolate. Sarà comunque mia cura ed esclusiva responsabilità
rendere edotti gli “stakeholders” delle conclusioni raggiunte in tema di
garanzia e monitoraggio dell’applicazione uniforme sul territorio regionale
delle procedure operative in materia funeraria e di polizia mortuaria.” abbiamo
capito, passato più di un anno, che degli assurdi disagi arrecati alle famiglie
dolenti oltre ai maggiori costi da sostenere non importa così tanto. L’unica
cosa che hanno fatto è introdurre il pagamento di una tariffa anche nell’ASL di
Pescara che fino a prima del nostro intervento non chiedeva alcun obolo, in
questo caso il “gruppo tecnico” è stato celerissimo. La
Circolare Ministeriale che introduceva l’obbligo di prelievo non parlava di
ribaltare i costi sulle famiglie dolenti perché tale prelievo non è un servizio
pubblico a domanda individuale ma una operazione di tutela pubblica soggetta a
fiscalità generale. Siamo
ovviamente molto dispiaciuti che una nostra iniziativa in buona fede abbia
ottenuto come unico risultato l’introduzione dell’ennesima tassa ingiusta
CHIEDIAMO SCUSA ALLE
FAMIGLIE ABRUZZESI
Se
avessimo saputo come andava a finire avremmo evitato di credere nelle
istituzioni regionali.
Anche
a seguito di questa disavventura abbiamo deciso che nell’Assemblea Generale
ANIFA che si terrà giovedì 18 maggio 2023 presso l’Hotel Villa Medici di Rocca
San Giovanni (CH) affronteremo queste problematiche in maniera diversa,
parleremo di strutture private di commiato (Case Funerarie) delle loro
peculiarità ed opportunità e avremo l’intervento di un professionista che
illustrerà le caratteristiche tecnico impiantistiche necessarie previste per
legge. Solo
l’investimento privato può ovviare nel breve-medio termine alle strutturali
carenze del settore pubblico, è importante che il comparto si organizzi nel più
breve tempo possibile per emanciparsi dalle pastoie pubbliche e acquisisca una
ormai improrogabile autonomia a tutti i livelli. Codiali
saluti Paolo
Rullo
Segretario ANIFA
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