Lanciano 21 giugno 2017
l'ANIFA come sempre, in perfetta solitudine, quasi tre anni fa si occupò di certe problematiche e pubblicò il seguente documento:
"Conflitto d'interesse nel comparto funebre
Il comparto funebre è un settore particolare e può essere visto come una lente di ingrandimento che amplifica gli effetti di comportamenti che in altri ambiti avrebbero conseguenze meno drammatiche.
Il fenomeno del conflitti d'interesse si affaccia alla ribalta con effetti dirompenti sul funzionamento del libero mercato ma soprattutto sulla tutela della salute del cittadino.
Sempre più spesso il cittadino riceve l'offerta di servizi sanitari, come quello del servizio di ambulanza, da soggetti che esercitano anche l'attività di Onoranze Funebri. Il cittadino viene messo in mano a persone il cui profitto può essere più remunerativo se il cittadino da soccorrere crepi.
L'impresa funebre artigiana nulla ha a che vedere con qualsiasi attività sanitaria, sono due ambiti che rispondono ad esigenze del tutto incompatibili, ricordiamo che il servizio richiesto all'artigiano funebre è quello di sollevare la famiglia dolente dalle incombenze derivanti dal lutto subito, la sua professionalità, la sua attrezzatura e la formazione del suo personale è finalizzata a questo scopo.
Segnaliamo una notizia di cronaca di queste ore per far capire che tecnicamente può capitare che una persona che svolge un certo lavoro, per qualsiasi motivo, a maggior ragione se il motivo è economico, può forzare la natura degli eventi. (Infermiera Killer) La cronaca spesso ci racconta casi di presunta collusione tra ambienti sanitari e operatori funebri senza scrupoli.
E' altrettanto pericoloso ed inspiegabile il fatto che un Sindaco permetta a soggetti irresponsabili di svolgere queste due attività in evidente conflitto d'interesse esponendo la cittadinanza a rischi gravissimi, oltre che favorire e realizzare l'inquinamento del mercato con effetti negativi sui prezzi e sulla qualità dei servizi.
Ci permettiamo di dare un umile consiglio alle amministrazioni comunali e a tutti i soggetti che devono tutelare il libero mercato e la salute pubblica:
SVEGLIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!"
Anche quando fummo ricevuti in Senato per discutere del progetto di riforma del comparto funebre (nel febbraio del 2016) informammo il Parlamento che la futura legge non poteva non occuparsi dei conflitti d'interessi espliciti e latenti che imperversano nel mercato funebre, con conseguenze potenzialmente drammatiche, parlammo di lesione al diritto costituzionale alla salute. Ci fu risposto che se avevamo notizie di reato saremmo dovuti andare presso una Procura della Repubblica altrimenti quella non era una sede idonea per discutere di certi fatti.
Ovviamente quella risposta ci lasciò esterrefatti ma confermò il fatto che il Parlamento non aveva alcuna intenzione di studiare a fondo la materia, non aveva alcuna intenzione di toccare fili molto delicati.