Il
Parlamento italiano precisamente la XII Commissione Affari Sociali sta
lavorando su un progetto di legge che ufficialmente vorrebbe disciplinare le
attività funerarie ma che in realtà vuole sventrare il comparto funebre ribaltando
i rapporti di forza tra imprese artigiane (90%) ed imprese industriali (10%).
L’ANIFA
ha denunciato in tutte le sedi che il testo è contrario alle norme europee
sulla libera concorrenza e di conseguenza contrario alla Costituzione italiana,
anche l’ANTITRUST ha informato il Parlamento che l’impostazione della norma può
ledere principi di libera concorrenza e di libera iniziativa economica.
Tralasciamo
di commentare gli ambienti torbidi da cui il testo ha preso ispirazione, ci
limitiamo a constatare che anche nella precedente legislatura fu proposto un
testo di tale ignominia, oggi come allora molto probabilmente non farà in tempo
ad essere votato in aula prima della fine della legislatura. Sia nella
precedente che nell’attuale legislatura l’ANIFA ha svolto un ruolo di
opposizione contro l’impostazione dei progetti di legge e ha attuato tutte le
azioni necessarie a fermarne l’iter; abbiamo dichiarato e messo a verbale nelle
audizioni in Parlamento tutte le criticità ed i vizi costituzionali, abbiamo
ritenuto opportuno informare in anticipo tutti i ministeri competenti
dell’esistenza dei progetti di legge e li abbiamo avvisati delle gravi
criticità in essi contenute, abbiamo informato tutte le forze politiche sulla
gravità nell’approvare tali riforme e li abbiamo sensibilizzati sulle
spiacevoli ricadute politiche, in poche parole abbiamo fatto di tutto per
impedire che questi progetti di legge così strutturati abbiano luce.
Siamo
perfettamente consapevoli che questo lavoro di opposizione non potrà durare
all’infinito, ogni legislatura che passa le difficoltà aumentano, il Parlamento
è sempre meno autorevole e sempre più in balia di interessi di parte,
l’interesse generale è ormai pura utopia.
L’esperienza
pandemica, l’istituzione di una tessera per accedere a diritti fondamentali ci impone
di prendere atto che tutti gli schemi sono saltati, la carta costituzionale non
è più un punto di riferimento su cui fare affidamento, una piccola associazione
come l’ANIFA senza il conforto della legge è molto penalizzata, è sempre più
necessaria una partecipazione massiccia e convinta da parte della base.
In
tal senso riferiamo che il 29 Ottobre 2021 Il TAR Campania deposita una
sentenza per certi versi storica.
Un’impresa
funebre campana con l’intervento in adiuvandum della SIFA, dell’ANIFA, del CLAAI
di Benevento e di centinaia di imprese funebri campane ha chiesto ed ottenuto
l’annullamento di un provvedimento della Regione recante diniego di iscrizione
al Registro Regionale. Dopo anni in Campania finalmente le imprese funebri
hanno una rappresentanza sindacale degna di questo nome, i risultati si
incominciano a toccare con mano, la capacità della SIFA e del suo Presidente
Pino Carbone di coinvolgere direttamente centinaia di imprese è il segreto del
successo, la guerra non sarà mai vinta finchè la legge regionale campana non
verrà abrogata ma in pochi anni la SIFA ha fatto miracoli. L’ANIFA non può non
rivendicare con orgoglio di aver contribuito alla nascita della SIFA e di
affiancarla e supportarla in tutte le battaglie necessarie per raggiungere il
risultato finale. Dobbiamo trasformare il modello Campania di lotta in modello
Italia.
Il
2022 sarà l’anno dedicato alla stesura di un progetto di legge nazionale sulle
attività funerarie, in occasione dell’assemblea generale annuale che si
svolgerà in estate proporremo la prima bozza su cui si dovrà lavorare,
cercheremo di coinvolgere tecnici esperti per darci una mano e ovviamente tutte
le imprese che vorranno partecipare e condividere il percorso di stesura, con
l’assemblea si avvierà il processo di stesura che dovrà chiudersi entro la fine
dell’anno.
Il
Parlamento deve poter lavorare su progetti di legge seri e strutturati in modo
tale da avere un iter parlamentare rapido ed arrivare in aula per
l’approvazione in tempi brevi, per fare questo è necessario individuare una
forza politica disposta a condividere il progetto di legge ed i suoi propositi
prima delle elezioni, una forza politica capace di perseguire interessi
generali abbastanza forte da resistere alle sirene corruttive.
Crediamo
che il 2022 nel bene o nel male sarà un anno decisivo, l’esperienza di questi
due anni di pandemia, la precarietà della struttura democratica del paese
rendono la situazione molto pericolosa, il settore artigiano e commerciale è in
grande sofferenza e del tutto abbandonato a sé stesso, siamo entrati in una
nuova fase dove è fondamentale giocare in attacco per non lasciare campo libero
a chi vuole fare tabula rasa.
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