L’Assemblea generale ANIFA del 30 giugno ci lascia
innanzitutto il rinnovato sostegno dei nostri preziosi Sponsor Ferrari Cofani,
Matthews International-Caggiati e Aeterna Cofani. L’assemblea in presenza è
stata una necessaria e bella occasione per aggregarci di nuovo, quest’anno
ancora non è stata affollatissima ma chi ha partecipato lo ha fatto con spirito
propositivo pieno di positività e gioia di esserci, nella cena finale si è
vissuta un’atmosfera di convivialità e confidenza che rendono questa esperienza
associativa più ricca anche dal lato umano. I contenuti e gli argomenti trattati sono stati di
significativa importanza, per certi versi strategico è stato l’intervento di
Pino Carbone che oltre ad essere un esponente Anifa è soprattutto il fondatore
e Presidente SIFA l’associazione regionale più rappresentativa della Campania. L’intervento
di Pino lo definiamo strategico perché ripercorre vicende significative, spiega
come le imprese campane passarono dalla fase “tanto non lo faranno mai” a “o
mio Dio l’hanno fatto” e come quell’attacco violento e scomposto alla libera
iniziativa economica, in breve tempo, si sia tramutato nel più micidiale
carburante per alimentare la controffensiva concretizzatasi con la nascita
fulminea e prorompente della SIFA. Senza quel tentativo infame di far chiudere
almeno il 90% delle imprese campane mai avremmo potuto costituire un’Associazione
così compatta e forte. La vicenda campana ci permette di leggere con più consapevolezza
e trasparenza la realtà nazionale, oggi noi siamo nella fase “tanto non lo
faranno mai”, l’ANIFA sta facendo la parte del grillo parlante che come in
Pinocchio non viene minimamente ascoltato. Rivivere a livello nazionale la
vicenda campana è molto pericoloso, dare vita ad una risposta organizzata in
breve tempo non sarebbe così scontato come è accaduto a livello regionale.
Bisogna giocare d’anticipo, bisogna a tutti i costi presentare in Parlamento
una proposta alternativa di regolamentazione del comparto funebre. Ancora in questi giorni ci siamo imbattuti in pubblicazioni
di sedicenti esperti di settore dove l’Attività Funebre viene descritta come un
problema sanitario invitando il legislatore ad intervenire in tal senso.
Ovviamente queste pubblicazioni traggono spunto sempre dagli stessi ambienti
che hanno come unico obiettivo distruggere il comparto funebre artigiano e
regalarlo al mondo della finanza e delle multinazionali. Questi ultimi anni caratterizzati da una emergenza sanitaria piena
di incognite persino sui vaccini, l’unica cosa certa è che utilizzando la leva
sanitaria sono state prese decisioni e adottati provvedimenti che fino a pochi
anni fa sarebbero stati considerati “atti eversivi fascisti”, la leva sanitaria
li ha trasformati in provvedimenti salva vita, legittimi e sacrosanti. Voler, contro ogni logica, considerare l’Attività funebre” un
problema sanitario è necessario per avere le mani libere e legittimare
qualsiasi provvedimento incostituzionale e liberticida, la leva sanitaria serve
per poter rendere legalmente possibile quello che il buon senso negherebbe
ovvero la totale distruzione del comparto. Mentre nel caso della Pandemia almeno l’emergenza era reale
nel caso del comparto funebre il problema sanitario è letteralmente inventato, le
forze politiche, i sindacati di categoria che fanno finta di non capire, di non
sapere si assumono responsabilità gravissime. E’ radicata in tutti gli associati ANIFA l’ambizione di
essere protagonisti nella redazione di una legge nazionale del settore funebre,
l’ANIFA è nata per questo. In questi anni credevamo di poter e dover interagire
anche con altri soggetti, confrontare e condividere idee da poter mettere a
disposizione del legislatore, oggi sappiamo con certezza che non ci sono altri
soggetti interessati alla nascita di una buona legge che tuteli il mestiere
funebre e il cittadino dolente, in questa storia siamo maledettamente soli. Come
dichiarato in assemblea è nostra priorità produrre un progetto di legge da
presentare in Parlamento, l’impegno è di averlo pronto prima che la nuova legislatura
cominci. Abbiamo già redatto i principi ispiratori della legge occorre adesso
tradurli in articoli di legge. Il nostro è un progetto ambizioso e complesso che non può più
essere rinviato, rimane la nostra disponibilità a dividere le responsabilità
con chiunque condivida i principi ispiratori facilmente consultabili nella
sezione notizie del nostro sito. Paolo Rullo Segretario ANIFA
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